IV DOMENICA DEL TEMPO AVVENTO (B)
2Sm 7, 1 – 5.8 – 12.14.16 ; Salmo 88 (89) ; Rm 16, 25 - 27
LC 1, 26 - 38
TEMA: Accoglienza - Incarnazione
• Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
La presentazione è perfetta. Tempo, luogo, Persone, condizione di ciascun Personaggio sono indicate con estrema esattezza. Quando ci si incontra con Dio, niente deve essere supposto o immaginato, nessuna fantasticheria deve albergare nella nostra mente. Ancora una volta, sei mesi dopo di quel primo annunzio nel tempio a Zaccaria, Dio manda sulla terra Gabriele, l’angelo del lieto messaggio, o del messaggio di Dio, e questa volta non in Gerusalemme, ma in un piccolo villaggio o città della Galilea, a Nazaret, dove viveva una vergine, sposa di Giuseppe, un discendente di Davide. Sappiamo dinanzi a chi ci troviamo: una giovane vergine promessa sposa. Essa è della Tribù di Davide, quindi potenzialmente una Madre del Messia promesso. Conosciamo anche il nome della Vergine: Maria.
• Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
Queste prime parole dell’Angelo riguardano lo stato spirituale di Maria. Il saluto di solito è un augurio, una preghiera, una benedizione. Qui invece è una rivelazione potente sulla Vergine di Nazaret. Maria è la donna piena di grazia. Con lei è il Signore. Piena di grazia ha un significato ben preciso, esatto; significa che in Maria non c’è spazio né piccolo né grande lasciato al male, all’imperfezione, alla venialità. In lei c’è posto solo per il Signore. Infatti le altre parole lo attestano: Il Signore è con te. Questa frase nella Scrittura manifesta l’adesione piena, perfetta alla volontà di Dio. Dio è con colui che fa la sua volontà. E’ con Maria che è tutta nella volontà di Dio. Tra Dio e Maria c’è legame perfettissimo: Dio è tutto in Maria, Maria è tutta in Dio; la santità di Dio avvolge Maria, l’obbedienza di Maria ritorna a Dio sotto forma di amore e di benedizione. La Chiesa poi specificherà che Maria è piena di grazia fin dal suo primo istante del suo esistere; ella fu concepita senza peccato originale. Ella è concepita immacolata, ma anche è la concezione immacolata di Dio. In tutto il creato, avvolto dal limite e dall’imperfezione dovuta a tutto ciò che è stato fatto, Maria ha il singolare privilegio di essere la Creatura senza macchia, perfettissima, bellissima, immacolata, santissima, purissima, degna abitazione di Dio. La sua carne e la sua vita santa possono essere assunte dal Logos eterno quando verrà nel mondo per farsi carne. Ma ancora non può, perché Maria non ha dato il suo assenso.
• A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
Maria si turba; non c’è creatura che non venga avvolta dal santo timore dinanzi alla manifestazione del divino. Il divino è sempre misterioso ed arcano. Il nostro cuore e la nostra anima diventano piccoli dinanzi ad esso. In più Maria non sa e per questo si chiede e si interroga sul significato e sul senso di quella parola. Ma l’angelo le viene in aiuto.
• L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Prima di tutto la invita a non aver timore. Egli è venuto per annunziarle una gran bella cosa, che ancora una volta riguarda la sua persona. Ella ha trovato grazia presso Dio. Trovare grazia presso Dio significa che Dio si compiace di un’anima ed egli si compiace quando trova tutto se stesso nell’anima e nella misura in cui si trova. In Maria egli si ritrova tutto, interamente, nell’abbondanza dei suoi doni e delle sue perfezioni. Egli può compiacersi, può quindi trovare grazia in Maria. Questa frase sposta la condizione spirituale da Dio in Maria. Dio aveva fatto di Maria la sua concezione immacolata; Maria si fa per il suo Dio la concezione senza macchia, pura, bella, santa. Ecco perché Dio si compiace di lei.
• Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
L’angelo svela a Maria il fine della sua visita. Egli è qui per annunziarle ciò che si compirà in lei. Concepirà un figlio, lo darà alla luce, lo chiamerà Gesù. Ma chi è questo figlio di cui ella dovrà essere madre?
• Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo, il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Ciò che Maria dovrà partorire non è un uomo avvolto da tanta semplicità. Sarà un uomo grande. La grandezza annunziata dall’Angelo non si misura però dal confronto con gli altri uomini della terra, nel senso che lui sarà un grande al pari degli altri “grandi” della terra. La sua grandezza viene da Dio. Dio lo farà grande. Anzi la sua grandezza è di origine divina: sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, Figlio di Dio. Sarà grande per il cielo, ma anche per la terra, poiché è lui il Messia, l’Unto del Signore, l’Atteso del popolo. Si compirà in lui la profezia di Natan a David; il suo regno avrà una caratteristica particolare: non avrà fine. Il regno non avrà fine, perché il re non avrà fine. Sono queste parole misteriose, che nel momento rimangono velate; alla luce della Risurrezione e dell’Ascensione di Gesù in cielo se ne potrà comprendere tutto il significato. Il regno è eterno perché la Persona di Gesù, il Logos è eterno.
• Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Su questo versetto si sono scritti oceani di parole e di libri. Una cosa è assai evidente: Maria non dubita delle parole dell’Angelo. Sa che si possono verificare perché sono parole di Dio. Chiede però la via per la loro attualizzazione, o concretizzazione storica. Manifesta il suo stato: è vergine. In questo versetto molti autori vedrebbero un voto di verginità di Maria. Secondo la legge del Levitico il futuro sposo avrebbe avuto il potere di scioglierla dal voto, non appena ne fosse venuto a conoscenza. Non scioglierla subito avrebbe significato un acconsentire e quindi un ratificare. Una cosa deve essere detta per esaltare Maria: ella è disposta già ancor prima di ricevere le modalità concrete del suo divenire Madre a compiere la volontà di Dio, quindi è disposta al dono di se stessa al Signore. Una cosa non deve mai essere detta per magnificare la sua verginità: sottoporre il suo sì alla condizione di restare vergine. Un’altra cosa deve essere detta per magnificare il Signore: quando il Signore chiede un dono all’uomo, egli lo chiede non per toglierlo, ma per portarlo al suo più alto compimento, alla sua più grande perfezione e bellezza. Maria diede tutto di sé a Dio, Dio ancora una volta trova grazia in Maria, nel suo seno può farsi carne, perché già nel suo cuore egli vi può abitare nel modo più santo e più bello. Il cuore di Maria è tutto per il suo Signore, ed ora ella è pronta a dargli tutto il suo corpo. Ma è proprio in questa sua oblazione, in questo suo sacrificio che il Signore la esalta e la nobilita. Ella sarà l’unica donna che sarà eternamente Madre ed eternamente vergine. Non conosce uomo e mai lo conoscerà. Non per un motivo morale, bensì per uno più profondo, teologico. Non solo non lo conosce, non lo potrà conoscere, perché ciò che avverrà in lei è un mistero indicibile ed insondabile.
• Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Ecco la modalità. Essa non è umana, ma divina. Ella concepirà per intervento diretto dello Spirito; sarà lui a renderla feconda; sarà la potenza di Dio che si ripiegherà su di Lei e la renderà Madre. Ella diviene così la mistica sposa dello Spirito Santo. Chi nascerà da Lei sarà santo, sarà il santo, sarà il Figlio di Dio. Alla luce del dogma trinitario conosceremo in seguito tutto il significato di queste parole arcane pronunziate dall’Angelo. Per il momento sappiamo che quanto avviene in Maria non è un evento comune; in niente è simile agli altri eventi, pur prodigiosi, dell’Antico Patto. Qui c’è il nuovo assoluto, perché oggi Dio stesso, nella Seconda Persona della Santissima Trinità, assume la carne, si fa carne.
• Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
L’Angelo dà il segno della verità delle sue parole. Quella cugina che tutti dicevano sterile, la sua cugina Elisabetta attende ora un figlio. Lo attende come frutto di grazia e di benedizione, lo attende come benevolenza da parte di quel Dio cui nulla è impossibile. Questo vale come regola di verità: nella relazione di Dio con l’uomo, parola e storia divengono un insieme rivelazionale. Dove c’è la parola di Dio c’è anche il segno della sua onnipotenza; dove c’è il segno della sua onnipotenza c’è anche la parola. Bisogna sempre diffidare della parola senza il segno e del segno senza la parola; o almeno attendere che si ricomponga questa unità. Da precisare che la parola è di Dio perché si fa storia dal momento in cui essa viene proferita e secondo le modalità del suo proferimento.
• Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto ».
E’ la più bella professione di fede, perché è piena e totale consegna della propria vita alla Parola ascoltata. Maria è la Serva del Signore come Gesù, che ne è il Servo. Una sola vocazione per la redenzione del mondo. Uniti nella carne, nello spirito, nella missione, nella piena disponibilità, nella vita fino alla morte. Il mistero di Cristo diviene mistero anche della Madre.
• E l'angelo partì da lei.
La missione dell’Angelo è compiuta. Può ritornarsene in cielo e recare la buona notizia dell’evento che trasformerà il cielo e la terra. La natura umana, in eterno, è natura di Dio. La natura di Dio, in eterno, sarà natura partecipata all’uomo. Con il sì di Maria cielo e terra, eternità e tempo, ricevono una nuova esistenza, un nuovo modo di essere. Dio ora è uomo e l’uomo ora è Dio. Prima Dio era Dio e l’uomo uomo. Novità sublime, alta, indicibile, incomprensibile, stupenda. Il cuore si chiude nel silenzio adorante e la mente nella sua limitatezza cede il posto all’adorazione. L’incarnazione è mistero da adorare, glorificando e benedicendo il Padre dei cieli, che ha voluto redimere l’uomo in un modo così divino e così umano, pienamente e totalmente divino, pienamente e totalmente umano.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo (M. Costantino di Bruno)
Sappiamo che Gesù è Figlio di Davide, Figlio di Abramo. Ma è solamente questo o è ben altro, infinitamente altro? Il Vangelo che siamo chiamati a meditare in questo giorno ci rivela qual è la vera origine di Gesù e come è avvenuto il suo concepimento.
Ogni uomo viene al mondo da un padre e da una madre. Gesù viene al mando dalla sola Madre. L'uomo mai ha conosciuto la Madre di Gesù. Né prima, né dopo il parto. Gesù è stato concepito per opera dello Spirito Santo nel seno verginale di Maria.
Nell'universo creato è sempre la madre che fa il bambino. Dio invece è stato Lui ha farsi la Madre. L'ha fatta piena di grazia, bellissima, la più bella fra le donne. L'ha adornata di ogni virtù. L'ha resa colma di se stesso, facendone quasi un essere divino.
Tutto questo fin dal primo istante del suo concepimento. In Maria non vi è stato un solo attimo in cui lei sia appartenuta al male, al peccato, al diavolo, neanche per un piccolissimo peccato veniale, per una inezia, né nei pensieri, né nei desideri, né nelle intenzioni, né nelle opere, né nella volontà. Mai. Ella è stata sempre santissima per il suo Dio. Sempre vergine per il suo Figlio Unigenito. Il suo cuore è stato sempre del suo Signore. Questa è la bellezza quasi divina di Maria. Dio l'ha rivestita di sé.
Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Dio può creare il cielo e la terra senza il concorso dell'uomo. Senza il consenso di Maria, può anche creare Maria bellissima, santissima, splendente di ogni grazia. Nel momento però in cui Ella esiste, Dio ha bisogno della sua volontà per intervenire nella sua vita, per operare attraverso di Lei cose stupende e meravigliose. È giunto il tempo perché il suo Divin Figlio venga nel mondo per la sua redenzione e salvezza. Dio bussa al cuore di Maria, le annunzia che è stata prescelta come Madre del Verbo Eterno, le manifesta su sua richiesta anche le modalità del concepimento. L'Angelo la rassicura che quanto detto da lui è possibile, perché nulla è impossibile a Dio.
Ora l'Angelo è in trepida attesa. Deve ascoltare la risposta di Lei, se vuole o non vuole. Nel Cielo mai vi fu un attimo di silenzio così alto, cosmico, universale. È come se l'universo intero attendesse questa risposta. Maria con voce chiara, ferma, scandendo quasi ogni sillaba, dona il suo sì: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". Questo mi chiedi. Questo avvenga. Di' al tuo Dio che il mio grembo è suo, il mio cuore è suo, la mia vita è sua, la mia anima è sua. Tutto di me è suo per l'eternità. Io non voglio essere di nessun altro se non del mio Dio e Signore. È in questo istante che lo Spirito Santo adombra la Vergine Maria con la sua onnipotenza e il Verbo Eterno, il Figlio Unigenito del Padre si fa carne nel suo grembo. Da questo momento Maria è vera Madre di Dio, perché vera Madre del Figlio di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci servi del nostro Dio.
Spunti di riflessione:
- Cosa ti colpisce maggiormente nella visita dell’angelo Gabriele a Maria?
- Gesù elogia sua madre quando dice: “Beato chi ascolta la Parola e la mette in pratica” (Lc 11,28). Come si rapporta Maria con la Parola di Dio durante la visita dell’Angelo?
- Molte volte ci sentiamo in un mondo ostile alla rivelazione di Dio. Sembra anche che egli si sia ammutolito, che non riveli più la sua parola che da vita, è vero questo? Se egli ci parla ancora, dove puoi incontrare la sua parola vivente? Come accoglierla?
- Le potenze del male sembrano avvolgere il nostro mondo inquieto. Le diverse modalità di oppressione sembrano addirittura opprimere anche il Dio della gioia, della libertà, della misericordia. Quale atteggiamento prendi tu davanti a questa realtà? Pensi che il testo di oggi ti ispiri ad un atteggiamento giusto davanti a situazioni impossibili?
- Quale pensi sia la caratteristica dell’atteggiamento di Maria? Ti rivela qualcosa nella tua vita?