ASCENSIONE DEL SIGNORE (B)

ASCENSIONE DEL SIGNORE (B)
At 1,1 – 11 ; Dal Salmo 46 (47); Ef 4,1 – 13 ;
MC 16, 15 – 20;

TEMA: Predicare – Educare
• In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Ora che lo hanno visto risorto, ora che sanno che egli è veramente il Messia di Dio, il Salvatore del mondo, ora che hanno sperimentato la potenza e la grandezza del suo mistero, devono fare ciò che ha fatto lui, devono andare in tutto il mondo a predicare il Vangelo ad ogni creatura. E’ questa la loro missione. Qui essa inizia, qui essa comincia. Il resto non appartiene loro. Loro devono solo predicare il Vangelo.

• Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Espletata la loro missione, ma anche compiuta nella fedeltà, con l’annunzio integro e sano del Vangelo, inizia la responsabilità di coloro presso i quali il Vangelo è annunziato. Ascoltata la parola della salvezza, colui che crederà e si lascerà battezzare sarà salvo, chi invece non crederà, resterà e morirà nel suo peccato, sarà condannato per non aver creduto alla parola della salvezza che gli è stata annunziata.

• Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.
A quanti credono, e non solamente ai discepoli, Gesù conferisce poteri soprannaturali. Questi poteri agiscono per la fede e non sono legati in nessuna maniera alla persona degli Undici. Sono legati anche a loro per ed in ragione della loro fede. Questa la verità.
La fede e questi poteri camminano insieme. Quando non ci sono questi poteri che accompagnano i credenti, significa che c’è una fede povera, misera, inesistente. Se ci sono i poteri inesistenti è perché la fede è inesistente. Questa deve essere certezza per ciascuno di noi. Una fede povera cammina con una povertà di poteri soprannaturali, una fede ricca cammina con una ricchezza di poteri soprannaturali.
I santi erano di fede forte e ricca era la loro opera.

• Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Consegnata la sua missione ai suoi discepoli e i poteri soprannaturali a chiunque crede, Gesù viene assunto in cielo. Riceve quella gloria divina che possedeva dall’eternità. Egli è assiso alla destra di Dio. Posto di onore, il più alto posto per la più alta dignità. L’umanità non poteva essere onorata con onori più grandi. Essa in Cristo siede alla destra del Padre. Questa la gloria di Gesù. Gesù aveva reso tutta la gloria al Padre con il suo abbassamento, il Padre rende tutta la gloria al Figlio con l’innalzamento.

• Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Gli Apostoli obbediscono. Vanno per il mondo. Ma non sono soli. Il Signore è con loro per confermare la loro parola accreditandola con segni e prodigi.
Ancora una volta la predicazione della parola viene unita ai segni. Il segno e i prodigi li compie il Signore Gesù, gli apostoli devono solamente preoccuparsi di predicare dappertutto la parola.
Mistero di Dio e dell’uomo, unione e collaborazione di Dio con l’uomo. L’uomo dice la parola di Dio, l’annunzia, Dio accredita la verità della parola dell’uomo, del suo inviato, con segni e prodigi. E’ questo lo stile della predicazione della parola di Gesù. Altri stili non esistono, altri stili sono stati inventati dall’uomo, ma dopo aver tolto alla parola del Signore la sua onnipotenza salvatrice e la sua forza di rigenerare i cuori e di aprirli alla conversione e alla fede nel Signore Gesù.
E’ questa l’unica missione che il Signore ha consegnato ai suoi discepoli. Tutto il resto appartiene a colui che crede, il Signore l’ha concesso a lui e lui deve testimoniarlo nella storia e nei secoli.
Volere che gli Apostoli del Signore facciano quanto è stato attribuito da Dio a coloro che credono è forte tentazione, perché significa togliere il tempo prezioso alla missione. Quando si toglie il tempo alla missione, si toglie il tempo alla salvezza, si toglie il tempo a Cristo il quale non può compiere il mandato eterno che il Padre gli ha affidato e che lui ha condiviso con noi partecipandocelo.
Ogni qualvolta la Chiesa toglie spazio e tempo alla predicazione, toglie spazio e tempo alla salvezza. Quanto ella dona all’uomo non gli serve, perché nulla serve all’uomo fuori dell’annunzio e del dono della salvezza.
Questa è la verità di Dio, questa la verità di Cristo, questa la missione di Cristo, questa la verità e la missione degli Apostoli del Signore.
Il resto è degli altri, gli altri lo assumano e responsabilmente lo compiano fino alla fine dei secoli.

Proclamate il Vangelo a ogni creatura (M. Costantino di Bruno)
Gesù è il Salvatore dell'uomo, di ogni uomo. Lui è un dono fatto da Dio all'umanità. Questa verità è annunziata da Gesù stesso a Nicodemo. Lui è il "Nuovo Serpente", è il "Serpente Crocifisso", che il mondo intero deve guardare.
In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio» (Gv 3,11-21).
L'Apostolo Giovanni vede il compimento di questa parola sul Golgota, nel momento della sua morte, quando dal suo costato fuoriesce sangue e acqua.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19,31-37).
La domanda cui urge rispondere è una sola: come fa il mondo a guardare il Crocifisso con fede? Dov'è Lui alzato nell'accampamento del mondo? È il discepolo di Gesù, che in Lui, con Lui, per Lui, deve farsi "Serpente Crocifisso", immagine vivente di Lui, perché ogni altro uomo possa vedere il suo Salvatore e Redentore. Così i "Serpenti Crocifissi" si moltiplicano all'infinito e tutti potranno vedere il Corpo della loro salvezza.
Il miracolo più grande che la fede deve generare, produrre è la trasformazione di ogni discepolo di Gesù in una immagine perfetta di Lui. È questo il frutto che ogni corpo deve produrre. Ogni uomo, guardando il cristiano crocifisso in Cristo Gesù, è messo nella vera condizione di potersi aprire alla fede. Questa immagine era data da Paolo alle sue comunità: "Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano. O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!" (Gal 2,19-20.3,1). È la via santa per predicare il Vangelo ad ogni creatura. Senza questa via vivente, viene detta una parola senza il supporto della visione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vera immagine di Gesù.

Spunti di riflessione:
- Che cosa è per me l’Ascensione: un evento "spettacolare" o un segno di trasformazione interiore?
- Cosa noto nell’ascensione di Gesù: un racconto emozionale o una indicazione educativa spirituale?
- L’ascensione di Gesù mi conduce a saper leggere concretamente la realtà che mi circonda e a prendere un impegno concreto l'evangelizzazione nella realtà sociale in cui vivo?
- Come vivo la presenza di Gesù nella mia vita?
- Cos’è questa Ascensione di Gesù al cielo? È proprio un distacco fisico? È una partenza per il cielo anima e corpo?
- Il mistero di Gesù anche se viene annunciato da noi, “detto” nella nostra vita, non si esprime a partire da noi. Credere significa riconoscere l’azione della sua vita in noi, scoprire che egli ci ama quali siamo, e non quali progettiamo di essere. Allora proclamare Gesù risorto comporta sempre confessare la nostra limitatezza di fede e affidargli il giudizio sulla nostra vita e la speranza del nostro cuore. Sono capace di questa fede che si rimette sempre in gioco dinanzi al Signore? Attraverso Cristo asceso al cielo ci viene data la speranza. La speranza non è il frutto della nostra evasione dal mondo. Sperare in Gesù significa sperimentare la risurrezione in tutte le realtà umane, e particolarmente nei rapporti fra le persone. Vivo nella speranza? Sono testimone di speranza?
- La missione dei credenti è di andare, non di rimanere fermi, ma di andare a proclamare che cosa?
- Come avvengono nella mia vita questi segni della presenza di Gesù?
- Quali sono oggi i segni che più convincono le persone della presenza di Gesù in mezzo a noi?