I DOMENICA DEL TEMPO DI QUARESIMA (A)

I DOMENICA DEL TEMPO DI QUARESIMA (A)
Gen 2,7 – 9;3,1 - 7; Dal Salmo 50 (51) ; Rm 5, 12 – 19
LC 4, 1 – 13

TEMA: Deserto - Cambiamento

• 1In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
Essenzialmente e sostanzialmente Gesù deve insegnare ad ogni uomo come si vince la tentazione.
Se si esce dal regno di Satana e poi vi si ritorna, non vi sarà mai nessun progresso spirituale. Né ci
si fa cristiani per essere di Satana. Lo Spirito Santo conduce Gesù nel deserto per essere tentato da
Satana, prima di ogni cosa perché anche Lui, essendo vero uomo, dal momento del sì al Padre dovrà
rimanere sempre nella sua divina volontà. Sempre per sempre. Mai dovrà uscire da essa, altrimenti
la missione di salvezza e di redenzione non potrà compiersi. Gesù dovrà sapere che da questo
istante Satana non lo lascerà un attimo. Sempre lo tenterà servendosi di tutti e di ogni cosa.
In secondo luogo, essendo Lui nostro vero Maestro, nessun Maestro potrà mai insegnare una cosa
se lui non la sa né dire e né fare. Un vinto dal diavolo non può insegnare come si vince la
tentazione. Lui è già uno sconfitto dal diavolo. Gesù, vero Maestro, entra nel deserto proprio per
sfidare Satana, vincerlo, mostrargli che Lui è il più forte, Lui è l’uomo forte, Lui è il forte di Dio.
Satana da questo momento deve sapere che il suo regno volge al declino. Vincendo Satana, ogni
uomo sa che Satana può essere vinto, non è invincibile. Gesù lo ha sconfitto.
In Cristo, con Cristo, per Cristo, nello Spirito Santo, ogni altro uomo lo potrà vincere. Questa verità
viene a noi dal deserto di Gesù. Se noi non vinciamo Satana è perché non vogliamo vincerlo. È
questione di volontà, non di possibilità. Cristo Gesù ci ha donato tutto se stesso e lo Spirito Santo,
ogni grazia e verità, perché noi possiamo sempre vincere il diavolo.
• 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
In questi quaranta giorni lo spirito di Cristo è immerso nello Spirito Santo e il suo cuore nel cuore
del Padre. È come se vivesse di un’estasi senza fine. L’immersione nella contemplazione del Padre
era sommamente necessaria. In questa contemplazione l’umanità di Cristo Gesù è come se si
impregnasse di tutto il fuoco, la verità, la giustizia, la santità del Padre. Questa immersione è simile
all’immersione del ferro nel fuoco al fine di trasformarsi in fuoco.
Così temprata, ora può affrontare il combattimento. Questa legge vale anche per noi. Se giorno per
giorno non ci tempriamo in Dio, non ci immergiamo in Lui, non diveniamo una cosa sola con la
divina volontà, le tentazioni non si vincono. Allora la quaresima per noi non deve ridursi a qualcosa
di esteriore, a qualche privazione. Deve essere vera immersione nel mistero di Cristo, per divenire
mistero suo in Lui. Divenuti mistero, possiamo conoscere e vincere il male.
Gesù esce dalla sua immersione nel mistero del Padre, il suo corpo sente fame. Nulla è più naturale
della fame. Di cosa si serve Satana per tentare Gesù? Proprio di un bisogno essenziale dell’uomo:
della fame.
• 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane».
Siamo in un deserto. Si sente la fame. Ma non c’è il pane. Come si fa a soddisfare la fame senza il pane? Oggi l’uomo trova mille espedienti di peccato. Non solo per soddisfare la fame di pane, ma anche la fame del vizio. Il tentatore propone a Cristo Gesù una via divina. “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. Qualcuno potrebbe dire: “Dov’è in queste parole la tentazione? Gesù non è vero Figlio di Dio? Non è Onnipotente?”. Dobbiamo però ricordarci cosa è avvenuto al fiume Giordano. Gesù ha dato la sua volontà al Padre per essere eternamente del Padre. Gesù non può usare la sua onnipotenza se non per comando del Padre. Lui è del Padre e dal Padre.
Per generazione eterna è dal Padre, per volontà eterna è del Padre. Ora nulla più è suo. Quello che il Padre vuole, Lui vuole. Quello che il Padre comanda, Lui opera. Dove il Padre lo manda, Lui vi si reca. Anche sulla croce è del Padre. Come vero Dio, Gesù può trasformare le pietre in pane. Per natura può. Non può per volontà. Essa non gli appartiene più. È del Padre. Lui non può essere contemporaneamente dalla volontà del Padre e dalla volontà del diavolo. Se avesse dovuto sfamarsi con la trasformazione delle pietre in pane, glielo avrebbe suggerito lo Spirito Santo. Perché lo Spirito Santo non glielo ha suggerito? Perché Gesù deve essere l’uomo perfetto su ogni croce. Anche la croce della fame Lui deve abbracciare. Non può ribellarsi ad essa. Né per un po’ di fame sottrarre il suo dono al Padre. La risposta data da Gesù a Satana mette in risalto questa purissima verità. Lui è del Padre sempre.
• 4Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
La casa dell’uomo sono i Comandamenti, la Legge, gli Statuti, la Parola del Padre. Si sta in questa
casa obbedendo con grande fedeltà ad ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. L’uomo vive,
nutrendosi di Parola di Dio. Quante “fami” ha l’uomo? Molteplici, infinite, illimitate, di ogni
genere. Ha anche fame di peccato, trasgressione, vizio, impurità, disonestà, ingiustizia. Possiamo
dire che l’uomo è “fame”. È fame che però non potrà mai soddisfare. Qual è il modo unico di
vincere ogni fame? Rimanere sempre, senza mai uscire da essa, nella Parola del Signore. Chi rimane nella Parola estingue ogni fame. Chi esce fuori moltiplica all’infinito le sue fami. Tutto si vince nella Parola. Gesù ha dato la sua volontà al Padre. È il Padre che decide quando soddisfare la sua fame. Se il Padre non decide, Lui non può decidere. La fame è del Padre, non sua. Lui deve rimanere sempre fedele alla Parola data. L’uomo dona la sua parola al Padre in ogni Sacramento che riceve. Ha dato la sua parola a Dio, mai potrà uscire da essa. La sua vita è di Dio, il suo cuore è di Dio, le sue mani sono di Dio, ma anche la sua misericordia è di Dio. Satana gli presenterà mille tentazioni al giorno perché esca dalla Parola data. Le sue tentazioni non necessariamente sono per fare il male morale, o per la trasgressione dei Comandamenti. Sono per separarsi dalla parola data a Dio. Oggi tutti i mali del mondo sono il frutto della separazione del cristiano dalla parola data a Dio per ogni sacramento ricevuto. Ogni sacramento obbliga ad un modo speciale di essere e di operare. Il bene dell’umanità è dal sacramento. Avendo il cristiano ritirato la parola data per ogni sacramento ricevuto o che riceve, compreso anche il sacramento della penitenza o confessione, vive di piena separazione con la volontà del suo Dio e Signore. Non c’è salvezza. Gesù invece ha dato la sua volontà al Padre e da quell’istante è rimasto fedelissimo al suo dono. Lui non può operare nessun miracolo, se non per comando del Padre. Lui è Figlio di Dio consegnato a Dio.
Se compisse il miracolo suggerito da Satana e non dallo Spirito Santo, non sarebbe più di Dio, ma
di Satana. Così è il cristiano. Qualsiasi cosa lui compia non suggerita dallo Spirito lo fa essere di
Satana, del mondo, ma non di Dio. Per natura, per sacramento siamo da Dio. Per volontà data siamo
di Dio. Ogni uomo è dalla Legge di Dio per natura. È del sacramento ricevuto per volontà donata. Il
dono della volontà a Dio è per l’eternità. Si dona per sempre.
Il cristiano è della volontà di Dio per alleanza stipulata in ogni sacramento che celebra. Quando il
cristiano si convincerà che lui non è più di se stesso, ma è di Dio per parola data, allora la gloria di
Dio illuminerà le nazioni.
Purtroppo il cristiano oggi non crede in questo mistero del duplice dono. Lui è dono di Dio a se
stesso. Lui è dono di se stesso a Dio. Dio rimane sempre fedele al suo dono. È l’uomo che vive di
perenne infedeltà.
• 5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio
In Gesù tutto è dal Padre, anche la missione. Non è Gesù Signore che deve decidere cosa fare, dove
farla, quando farla, a chi farla. È il Padre che nello Spirito Santo decide forme, modalità, tempi,
parole, azioni per Lui. Ora il diavolo porta Gesù nella città santa, lo pone sul punto più à alto del
tempio. Da lì dovrà compiere un’azione straordinaria, eclatante. Dovrà dimostrare al mondo intero
che Dio è con Lui. Così avrà successo.
• 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
Ancora una volta Satana si appella alla verità di Cristo. Lui è Figlio di Dio. Da Dio sarà sempre
protetto, custodito, salvato. Lui si getterà dal pinnacolo. Il Padre lo salverà. Gerusalemme vedrà il
prodigio e lo acclamerà Messia. In questa proposta di Satana vi sono nascoste due sottili tentazioni.
La prima tentazione è nel riporto o citazione della Scrittura. La Scrittura non dice ciò che dice
Satana. Lui ha abilmente trasformato la Lettera della Scrittura.
Trasformando la Lettera della Scrittura, anche lo Spirito di essa o la sua verità sarà trasformata. La
Scrittura non dice: “Se il giusto si getterà dal pinnacolo del tempio, io lo salverò”. Essa dice invece:
“Se viene gettato, io lo salverò”.
La seconda tentazione, che è in tutto simile alla prima, è la separazione di Cristo dalla via tracciata
dal Padre per Lui. La credibilità di Cristo non è dai miracoli, ma solo dalla croce. È la croce il vero
pinnacolo di Gesù Signore. Ma neanche dalla croce dovrà essere Lui a gettarsi, lo dovrà gettare
l’uomo. Infatti sono gli uomini che lo crocifiggono. Essi lo crocifiggono, lo pongono nel sepolcro.
Dal sepolcro il Padre lo innalza, lo risuscita, lo costituisce Signore.
Questa tentazione oggi è difficilissima da percepire. Occorre che in noi viva tutta la potenza dello
Spirito Santo. È facile sostituire le vie di Dio per la missione legata ad ogni sacramento con le
nostre vie. Siamo in tentazione.
La missione di Gesù non sono i miracoli, è invece l’annunzio della Parola. I miracoli sono solo di
supporto, di accompagnamento, sostegno. Il segno della verità di Cristo è la sua Croce e la sua
Risurrezione. Si esce dalla missione legata al sacramento per una missione nostra, siamo dalla
volontà di Satana e non più di Dio. Lui ha vinto. Non solo ha vinto. Ci fa strumento di tentazione
per i nostri fratelli. Il cristiano tenta il cristiano. Oggi il cristiano è divenuto Satana per il cristiano.
È divenuto un Satana arrogante, spavaldo, presuntuoso, superbo, intransigente, Insulta e offende
quanti non seguono le sue decisioni che sono di totale resa a Satana.
È tristezza per l’intera umanità essere della missione secondo Satana e non della missione secondo
il Padre. Questo accade perché si è senza lo Spirito Santo, il solo che perennemente ci lega alla
missione secondo il Padre.
• 7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
Quando si mette alla prova il Signore? Sempre, quando si compie un’azione da Lui non comandata.
Se Lui dice una cosa e la si compie, si è nell’obbedienza. Se invece si fa quanto Lui non ha detto
come se lo avesse detto, è tentazione. Sempre si tenta il Signore quando si impegna la sua
onnipotenza, la sua promessa di salvezza senza la sua Parola esplicita, il suo comando chiaro,
evidente, notificato. Dalla Parola l’obbedienza, dalla non parola la tentazione.
Se Gesù si fosse gettato, avrebbe tentato il Signore. Avrebbe cioè impegnato l’onnipotenza
salvatrice del Padre suo contro la Parola e la volontà del Padre suo. Di queste tentazioni oggi
l’uomo ne commette tante, moltissime.
• 8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria
A Satana non è riuscito di separare Cristo Gesù dalla Parola del Padre, per Lui scritta nella Legge,
nei Profeti, nei Salmi. Ora vuole compiere un passo ulteriore, ancora più satanico e diabolico,
ancora più infernale. Lo vuole separare dalla verità di natura. Si è detto che ogni uomo per natura è
dal Padre. Anche Gesù è dal Padre. La natura divina è la stessa del Padre, essendo essa una sola
natura divina. Anche la Persona è dal Padre.
La natura umana è dal Padre. Tutto in Cristo è dal Padre. Per generazione eterna, per generazione
umana. In più Cristo è del Padre per totale dono di se stesso, dono fatto sia nell’eternità che nel
tempo. Gesù è di Dio, tutto di Dio.
• 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai».
Ecco la tentazione. Tutte queste cose io ti darò, cioè tutti i regni del mondo e la loro gloria. A quale
condizione? Se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai. Se tu, Gesù, cambi Signore, io ti darò ogni
gloria e ogni regno di questo mondo. In cosa consiste l’inganno di questa tentazione? Di Satana è
solo l’inferno eterno. L’inferno non è un regno di gloria, ma di perdizione e di morte eterna. Satana
mostra a Cristo la via per andare all’inferno, gli nasconde l’inferno.
L‘offerta di Satana è solo inganno. Offre a Cristo il momento. Lo priva dell’eternità. Offre a Cristo
beni effimeri. Gli toglie i beni eterni. Il prezzo è però altissimo. Lui deve rinnegare il Padre e porsi
sotto il governo di Satana. Gesù dirà domani ai suoi discepoli: A che serve all’uomo se guadagna il
mondo intero, se poi perde la sua anima? O cosa darà l’uomo in cambio della sua anima? Questa è
la sottile tentazione di Satana. La sua è promessa di inferno.
Altra sottigliezza di Satana è questa: Lui i beni di questo mondo li promette a tutti. Promettendoli a
tutti, tutti si sentono padroni dello stesso mondo. Non sanno che sono stati ingannati. Da questa
promessa nasce ogni guerra. Ognuno pensa e crede che il mondo sia suo e in qualche modo se lo
deve conquistare. Il Padre invece promette il suo regno a tutti, per intero, ma sono pochi coloro che
lo vogliono conquistare.
Eppure è la sola cosa santa. Possiamo affermare che oggi Satana in questa tentazione sta riuscendo
alla grande. Ha già convinto l’uomo che anche nella sua natura è solo dalla sua volontà. Non esiste
una natura da Dio, di Dio. Esiste l’uomo che si fa la natura.
• 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».
Il Signore Gesù respinge Satana con fermezza. Gli ordina di andarsene. Lui non potrà adorare se
non il Signore suo Dio, il Padre suo. Lui non ha altri Signori, altri Padri. Il Padre suo è solo il
Signore Dio e solo a Lui renderà culto. Le tentazioni di Satana si possono vincere in un solo modo:
conoscendo la propria verità. Gesù conosce la sua verità. Lui è dal Padre per generazione eterna. È
del Padre per volontà a Lui donata. Non può essere di altri. Se il cristiano vuole vincere le
tentazioni, Lui deve sapere qual è la sua verità. Lui è dal Padre per natura creata. È dal Padre per
natura ricreata e rigenerata. È dal Padre per natura conformata alla natura di Cristo Gesù.
È del Padre per l’alleanza con Lui stipulata in ogni sacramento. È del Padre perché in ogni
sacramento ha dato la volontà al Padre per vivere secondo la verità del sacramento ricevuto. Se esce
da questa verità, è già nella tentazione. È facile cadere in tentazione. Basta dare ad ogni sacramento
un significato non suo, una essenza non sua, una verità non sua, e si è già di Satana, dalla sua
volontà. La conoscenza della verità di ogni sacramento è obbligatoria.
Oggi è facile che un cristiano diventi fonte o sorgente di tentazione per ogni altro cristiano. Basta
che lui cambi la sostanza, la natura, l’essenza, la verità del sacramento e si è già nella falsità e nella
menzogna di Satana. È sufficiente privare la Parola di Dio della sua verità eterna e Satana ha
trionfato su di noi. Per ogni falsità introdotta nella Parola, noi costituiamo Satana nostro signore,
nostro dio, nostro padrone.
Una sola falsità basta. Poiché tutti possiamo immettere sia nella Parola di Dio che nei sacramenti di
salvezza una o più falsità, tutti possiamo essere tentatori di noi stessi e degli altri. Un professore di
teologia potrebbe essere Satana per i suoi allievi. Se un professore di teologia si trasforma in un
Satana per i suoi allievi ha immesso nel loro cuore una falsità che non sarà più sradicata, e gli
allievi, domani presbiteri o professori, saranno a loro volta essi stessi Satana.
Gesù ci insegna che nessuno può essere vero Maestro per gli altri, se non vince Satana non in una
sua astuzia, ma in tutte le sua falsità e menzogne che introduce nella Parola, nei Sacramenti, nella
Legge, nella natura degli uomini. Oggi si può affermare che Satana è il vero maestro dell’umanità.
Anche nella Chiesa lui si è ben insediato. Ormai occupa ogni posto di insegnamento e di
formazione. Le sue astuzie per governare la Chiesa sono sempre nuove.
• 11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Satana non può non obbedire a Gesù. È il suo Dio, il suo Creatore, il suo Signore. A Lui è dovuta
ogni obbedienza. Satana lascia Cristo Gesù. Gli Angeli si avvicinano e lo servono. Si mettono a sua
disposizione. Non viene rivelata la natura del servizio. Come Dio è servito dalla corte celeste, così
anche Cristo è servito da una corte angelica. Gli Angeli lo servono perché Lui sia sempre e tutto
dalla volontà del Padre, della volontà del Padre. Anche il discepolo di Gesù, se vuole compiere solo
la volontà di Dio, deve chiedere al Padre, per Cristo, che gli mandi un esercito di Angeli perché lo
aiutino nel prestare a Dio sempre e solo una obbedienza perfettissima.

Per essere tentato dal diavolo
Come un buon soldato prepara il suo corpo al combattimento, così Gesù prepara la sua anima, il suo spirito, il suo corpo al grande combattimento contro Satana. Sappiamo che Mosè dinanzi al Signore, dovendosi preparare a ricevere le tavole della legge non mangiò per quaranta notti e per quaranta giorni. Ciò che il Signore sta per dargli è così grande che richiede una così forte preparazione da parte di Mosè. Per ricevere le seconde due tavole non mangiò anche per il grande dolore.
Ricòrdati, non dimenticare, come hai provocato all'ira il Signore, tuo Dio, nel deserto. Da quando usciste dalla terra d'Egitto fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli al Signore. All'Oreb provocaste l'ira del Signore; il Signore si adirò contro di voi fino a volere la vostra distruzione. Quando io salii sul monte a prendere le tavole di pietra, le tavole dell'alleanza che il Signore aveva stabilito con voi, rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua. Il Signore mi diede le due tavole di pietra, scritte dal dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il Signore vi aveva detto sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. Alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti, il Signore mi diede le due tavole di pietra, le tavole dell'alleanza. Poi il Signore mi disse: "Àlzati, scendi in fretta di qui, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dall'Egitto, si è traviato; si sono presto allontanati dalla via che io avevo loro indicata: si sono fatti un idolo di metallo fuso".
Il Signore mi aggiunse: "Io ho visto questo popolo; ecco, è un popolo di dura cervice. Lasciami fare: io li distruggerò e cancellerò il loro nome sotto i cieli e farò di te una nazione più potente e più grande di loro". Così io mi volsi e scesi dal monte. Il monte bruciava nelle fiamme. Le due tavole dell'alleanza erano nelle mie mani. Guardai ed ecco, avevate peccato contro il Signore, vostro Dio. Avevate fatto per voi un vitello di metallo fuso: avevate ben presto lasciato la via che il Signore vi aveva prescritto. Allora afferrai le due tavole, le gettai con le mie mani, le spezzai sotto i vostri occhi e mi prostrai davanti al Signore. Come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti, non mangiai pane né bevvi acqua, a causa del grande peccato che avevate commesso, facendo ciò che è male agli occhi del Signore per provocarlo. Io avevo paura di fronte all'ira e al furore di cui il Signore era acceso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma il Signore mi esaudì anche quella volta (Dt 9,7-19).
Nel deserto Cristo Gesù dovrà compiere ciò che finora l'umanità non ha mai compiuto: sconfiggere il diavolo superando ogni sua tentazione. Come Mosè, più di Mosè, si prepara assistito dallo Spirito Santo e quasi annullandosi in Lui. Il diavolo va sconfitto.
Anche nel cristiano, tutto: preghiera, crescita nelle virtù, ascolto della Parola, celebrazione dei sacramenti, la stessa Eucaristia, devono avere come fine la sconfitta di Satana e la vittoria su ogni sua tentazione. Per questo occorre al discepolo di Gesù una vita temprata, morigerata, sobria, attenta, prudente, saggia, forte, piena di Spirito Santo. Avendo noi oggi sposato il peccato come componente essenziale della nostra vita, quanto viene fatto è visto come fine a se stesso, compresa la celebrazione dell'Eucaristia. Cristo aveva un altro cuore, un'altra mente, un altro spirito, un altro desiderio. Lui viveva per vincere su Satana, per sconfiggerlo, per togliere a lui ogni potere. Lui lo ha legato. Sono i discepoli che vanno ad accarezzarlo per essere morsi.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vittoriosi su Satana.
Spunti di riflessione:
– La pagina delle tentazioni va considerata come l’ora della prova a cui nessuno può sottrarsi: sei consapevole dell’importanza della prova «che matura» il tuo cuore? Come vivi le prove della tua vita?
– Considerando le «tentazioni» che Satana rivolge a Gesù, mentre è debole ed affamato, quali sono le tentazioni più ricorrenti nella tua vita? Quali sono le tentazioni più frequenti nelle nostre comunità?
- La tentazione demoniaca tende a «dividere» il Figlio dal Padre: se Gesù avesse accolto l’invito di Satana avrebbe «costruito» una propria divinità escludendo il Padre. Ma Gesù ci dimostra l’unione profonda con il Padre. Guardando la nostra vita possiamo dire di vivere la tensione verso l’unità? Come costruiamo l’unità nella nostra famiglia, con i nostri vicini, in rapporto alla nostra comunità?
- Quali furono le tentazioni? Cosa hanno a che vedere lo Spirito, il deserto, il digiuno e la fame con le tentazioni di Gesù?
- La parola tentazione cosa ci suggerisce oggi? In che modo essa si manifesta nel mio quotidiano?
- Tentatore o satana è sempre colui, colei o quella cosa che ci allontana o ci devia dal cammino di Dio. E' possibile che io sia già stato satana per qualcuno, come Pietro fu satana per Gesù?
- Lo Spirito conduce Gesù nel deserto per essere tentato dal diavolo. Questo evoca le tentazioni del popolo nel deserto dopo l’uscita dall'Egitto. Cosa vuole suggerire e insegnare Luca con questa evocazione delle tentazioni del popolo nel deserto?
- Il demonio usa la Bibbia per tentare Gesù. Gesù usa la stessa Bibbia per vincere la tentazione! La Bibbia serve per tutto? Come e con quale finalita' uso la Bibbia?
- La tentazione del pane. Come parlare di Dio a chi ha abbondanza di tutto? Come parlare di Dio a chi sente la fame?
- La tentazione del prestigio.Prestigio della scienza, del denaro, della condotta morale irreprensibile, della bella figura, del nome, dell’onore. Questa appare nella mia vita?
- La tentazione del potere. Là dove due persone si incontrano, sorge una relazione di potere. Come uso il potere che mi tocca nella vita: nella famiglia, nella comunità, nella società, nel mio quartiere? Soccombo alla tentazione?
- In questo tempo di quaresima sono invitato ad accostarmi alla Parola di Dio con i seguenti atteggiamenti: un'assiduità instancabile e orante alla Parola di Dio, leggerla con un legame costante con la grande tradizione della Chiesa, e in dialogo con i problemi dell'umanità odierna.
Fino ad oggi quale è stato l'orizzonte della mia vita? In quale orizzonte si è mossa la mia vita? Si è mossa nell'orizzonte di questo mondo, con le sue dinamiche di ricchezza, di ricerca del consenso, di ricerca del potere, della soddisfazione personale, oppure si è mossa nell'orizzonte di Dio, è cioè una vita capace di sollevare lo sguardo verso di Lui?